Piccole pesti, mamme disperate, padri assenti, il focolare domestico si trasforma in un inferno. I genitori sono spesso impreparati su come educare i figli ed ecco che un programma televisivo rivoluziona il panorama della pedagogia.
In seguito al grande successo della trasmissione SOS Tata, molti psicologi dell’infanzia e psicopedagoghi hanno pensato di specializzarsi nell’offerta del servizio di educatore a domicilio, mentre altri si sono interrogati sull’utilità dell’approccio educativo di tipo comportamentale che prevede essenzialmente tre fasi:
1) Osservazione delle dinamiche familiari.
2) Stabilirsi delle regole che tutti i familiari devono rispettare, sotto la supervisione della tata.
3) Fase di autogestione, senza la supervisione della tata.
Il metodo si basa soprattutto sull’instaurazione di sane abitudini e su un sistema di compensazione a premi: i comportamenti negativi devono essere ignorati, mentre per ogni azione positiva esiste una ricompensa.
Gli psicologi concordano sul fatto che siano necessarie delle regole e una routine: mangiare alla stessa ora, dormire alla stessa ora, ora dei giochi, ora dello studio, si mangia tutti insieme, non si guarda la tv, non si dorme nel lettone, etc. Molti sono anche d’accordo sul metodo del rafforzamento dei comportamenti positivi: la Dr.ssa Simona Guglielmucci, per esempio evidenzia l’innovazione apportata dal programma nel panorama italiano “perché si basa finalmente su aspetti concreti, pratici e di facile divulgazione che la psicologia italiana prende in considerazione con molta difficoltà”, tuttavia, aggiunge che “andrebbero integrati a percorsi più introspettivi” per risolvere i problemi alla radice.
Un’altra critica riguarda la contingenza dell’approccio che secondo alcuni non servirebbe nel lungo periodo, poiché le tate non spiegano sempre la motivazione profonda dei comportamenti dei bambini e le conseguenze che possono avere, quindi non educano i genitori, i quali, andata via la tata potrebbero trovarsi senza gli strumenti adeguati per affrontare le nuove e imprevedibili situazioni. Come sottolinea la Dr.ssa Claudia Tosi, un genitore, infatti, è il primo a non rispettare le regole: “i bambini crescono sempre più narcisisti e viziati, ma deboli caratterialmente e da adulti non sapranno affrontare le difficoltà che la vita impone”. Una volta andata via la Tata, come rileva la Dott.ssa Simona Guglielmucci, “riemergerà il suo problema e il genitore dovrà mettersi in discussione, magari riflettendo sulle sue dinamiche e prendendole in esame anche in una sede diversa da quella dell’intervento educativo”.
Concludendo, l’intervento dell’educatrice a domicilio è utile se al metodo educativo si accosta anche un lavoro introspettivo dei vari soggetti familiari, per far sì che il cambiamento sia profondo e quindi a lungo termine. Altrimenti la tata rischia di essere solo una buona trovata di marketing per riempire il vuoto lasciatoci dallo Stato Sociale in materia pedagogica e il povero palinsesto televisivo italiano.
Partendo dalle interessanti riflessioni di quest’articolo che condividiamo appieno, cogliamo l’occasione per parlarvi di un servizio attivo già da un anno presso la nostra associazione.
Vi presentiamo “L’educatrice a casa”.
Ovvero per le famiglie nostre socie c’è la possibilità di avere direttamente a casa una supervisione che però non si limiti a dare regole e “soluzioni magiche” ma affronti le difficoltà alla radice, grazie a Pedagogisti che guidino i componenti della famiglia e i genitori in primis a comprendere le ragioni di certi comportamenti e trovare assieme una soluzione “a misura di famiglia” e non standardizzata ed impersonale.
Per maggiori informazioni potete far riferimento alla nostra coordinatrice dell’area “Vita da genitori” , dott.ssa Cinzia Ponticelli 3495371495 – pedagogiste@ideecontagiose.org
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